Il premio internazionale “Voci nell’ombra”, XX Edizione
Dal 9 al 12 Ottobre scorso si è svolta tra Savona e Genova la XX edizione del Festival internazionale del doppiaggio “Voci nell’Ombra”. Durante la manifestazione, diretta da Tiziana Voarino, sostenuta da SIAE e da numerosi sponsor, sono stati conferiti premi alle migliori voci e ai migliori dialoghi del doppiaggio di cinema e televisione programmati nella scorsa stagione.
Mercoledì 9 ottobre al Palazzo Ducale è stato presentato al pubblico il libro di Claudio G. Fava “Il mio cinema”, edito da Falsopiano, che raccoglie in due volumi una selezione di oltre 250 recensioni del noto e compianto critico cinematografico. A seguire la proiezione di “Cyrano mon amour”, con la partecipazione in sala dei doppiatori del film.
Oltre all’aspetto festivaliero culminato nella serata di gala di sabato 12 al teatro Chiabrera di Savona, la manifestazione è stata caratterizzata, il venerdì 11, da un’intera giornata di studi – presso la Sala Polivalente di San Salvatore a Genova – sulla grande sfida dell’accessibilità agli audiovisivi con una tavola rotonda internazionale, in collaborazione con l’Università degli Studi di Genova, sulla trasposizione linguistica multimediale. Si sono alternati al microfono docenti universitari, ricercatori, traduttori, dialoghisti, addetti del settore e attori-doppiatori che hanno spiegato quanto sia essenziale la traduzione audiovisiva legata all’accessibilità.
“Vedere a occhi chiusi” è stata la frase chiave che ha legato i diversi argomenti trattati. E in particolare, fra i tanti, le “voci nell’ombra” degli speaker che leggono le audiodescrizioni per i ciechi.
Di sicuro interesse l’intervento della dottoressa Maria Chiara Andriello – responsabile dell’area accessibilità della Direzione Pubblica Utilità della RAI – che ha illustrato il ruolo del servizio pubblico nel veicolare l’accessibilità dei prodotti audiovisivi. Secondo Maria Chiara Andriello “Accessibilità altro non è che una modalità comunicativa inclusiva .
Fare “Accessibilità” per Rai significa veicolare al meglio – all’utenza tutta – attraverso sottotitoli, traduzione in LIS ed audio descrizioni, le varie forme di comunicazione che vanno dalla comunicazione istituzionale, a quella giornalistica, ed ancora all’ intrattenimento e al genere narrativo, garantendo, per ciascuna di dette forme comunicative, il rispetto delle specifiche peculiarità. Accessibilità, quindi, come mediazione linguistica che presuppone una necessaria ed adeguata formazione e nonpuò essere gestita attraverso l’uso esclusivo della tecnologia” .
Mentre il contributo della dialoghista e audiodescrittrice Laura Giordani, pioniera del settore, si è incentrato sull’importanza dell’audiodescrizione che è, secondo la professionista: “l’affascinante e delicata tecnica di scrittura con la quale si traspone il visibile in fonemi e parole”. Un servizio ancora poco conosciuto e riconosciuto, l’unica via per rendere accessibili gli audiovisivi a utenti ciechi e ipovedenti. La Giordani, come membro esperto dell’AIDAC (Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinetelevisivi), sta promuovendo una campagna di sensibilizzazione al riguardo. Ha infine aggiunto: “L’audiodescrizione è l’espressione verbale di ciò che si percepisce con la vista, che va realizzata seguendo determinate linee guida. Non ci si può improvvisare audiodescrittori senza aver frequentato un approfondito corso di formazione”.
In conclusione, il Festival del doppiaggio ha voluto – e saputo – valorizzare ancora una volta le straordinarie “voci nell’ombra” in ogni loro declinazione.